Il programma del Festival

La seconda giornata del Festival si è aperta alle 9:00 all’Auditorium Stefanini, con la conferenza di Massimo Donà, docente di Filosofia teoretica all’Università San Raffaele di Milano, su Leopardi e il nichilismo, che ha indicato nel poeta di Recanati un punto di riferimento per questioni scottanti del presente, come il crollo dei valori e l’angoscia esistenziale di fronte all’esperienza del nulla.
Alle 11:00, a seguire, l’intervento di Marcello Ghilardi, ricercatore di estetica all’Università di Padova, che ha tracciato invece la risposta alla sofferenza e al dolore maturata nelle tradizioni orientali, in particolare nelle scuole del Buddhismo Ch’an e Zen.
Nel pomeriggio alle 15:00 il Festival si è trasferito all’Istituto Riccati, per affrontare con Andrea Baranes, presidente della Fondazione Culturale Responsabilità Etica, questioni attualissime dell’economia come la speculazione finanziaria, i suoi effetti a livello sociale, il ruolo delle banche nelle crisi di sistema e le soluzioni possibili sul piano politico e nell’azione individuale.
A seguire, alle 17:00, Gianni Tamino, docente di biologia dell’Università di Padova, ha introdotto il tema dei limiti dello sviluppo, del rapporto tra uomo ambiente, descrivendo la proposta della decrescita come nuovo stile di vita.
In chiusura, alle 19:00 all’Associazione Musicale Manzato, l’evento Pensare il suono, una performance di riflessioni sull’estetica e improvvisazioni musicali con Daniele Goldoni, docente di Estetica all’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’ensamble Elettrofoscari, Attilio Pisarri e gli allievi del Manzato.

Per i più piccoli il Festival ha proposto alle 10:00 esercizi di Yoga e, a seguire, un dibattito sulla filosofia con i bambini nella splendida cornice della Loggia dei Cavalieri. Più tardi, alle 15:30, uno spettacolo sulla decrescita, all’interno dell’Umberto I, ISRAA Borgo Mazzini.

Damiano Cavallin, Direttore del Festival, esprime la sua soddisfazione: <<Creare un Festival filosofico a Treviso era per noi una sfida. A questa sfida la città ha risposto con una grande partecipazione, sia in termini di numeri sia per la qualità delle domande poste ai relatori, confermando la sete di filosofia che avevamo percepito. Questa risposta positiva ci incoraggia a sviluppare nuovi progetti per il futuro>>.
Anche Luigi Vero Tarca, Curatore scientifico del Festival, afferma con orgoglio: <<Il Festival della filosofia di Treviso “è nato grande”, per riprendere quello che Emanuele Severino dice dell’origine della filosofia.
E’ nato grande per i relatori che ha ospitato (a cominiciare appunto da Severino), per i temi che ha toccato (dall’Oriente all’Occidente, dal corpo delle donne all’economia, dalla menzogna in politica ad altre questioni del tempo presente) ed infine per il pubblico che ha coinvolto>>.


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